Tipologie di denti da ricostruire

Grazie ai grandissimi passi in avanti che la medicina sta compiendo in questi anni, problematiche che alcune decadi fa non erano nemmeno lontanamente risolvibili ad oggi risultano non solo facilmente eliminabili, ma anche economiche ed esteticamente accettabili.
Niente di più vero quando parliamo di denti: questi organi, nonostante siano i più duri dell’organismo, possono rompersi o rovinarsi nel corso della vita. Fortuna che la chirurgia dentale riesce quasi sempre a risolvere questi problemi tramite le molte tecniche di ricostruzione dentale.

Ovviamente, i denti non sono tutti uguali, e quando pensiamo ai famosi “trentadue denti” dobbiamo pensare anche che questi sono divisi in quattro, grandi, gruppi. Nella nostra bocca ci sono otto denti incisivi, quattro canini, otto premolari e dodici molari di cui quattro sono i famosi “denti del giudizio”. Ognuno di questi denti ha delle tecniche di ricostruzione apposita, che abbiamo descritto nel dettaglio all’interno delle singole pagine; qui, invece, faremo una panoramica degli interventi più comuni per ogni dente.

Gli incisivi

I denti incisivi sono sicuramente i denti per cui si richiede spesso una ricostruzione per motivi estetici, più che per problemi funzionali. Questi denti servirebbero infatti a “tagliare” ciò che mangiamo, ma questa funzione è sostituita dignitosamente dal coltello che usiamo quando siamo a tavola.
Le problematiche che possono interessare gli incisivi sono soprattutto le fratture e le erosioni.
In base a quale delle due problematiche si presenta, il dentista agirà in un modo diverso.
Per quanto riguarda le fratture (i denti spezzati, insomma), tutto dipende da quanta parte di dente è rimasta in bocca e quanta se n’è andata. Se la prima è molto superiore rispetto alla seconda, l’intervento di ricostruzione è semplice e si basa sull’utilizzo del composito, una pasta che il dentista modella nella nostra bocca a suo piacimento e poi fa indurire grazie ad una lampada.
In questo modo non distingueremo la parte di dente naturale e quella ricostruita, con risultati molto naturali. Questa tecnica può essere applicata anche con i denti da latte, nonostante debbano poi cadere naturalmente.
Man mano che la parte mancante aumenta, il composito potrebbe non avere la tenuta necessaria a resistere nella nostra bocca. Pertanto può essere necessario coprire la parte di dente rimasta con una capsula in ceramica, e nei casi più gravi impiantare un nuovo dente tramite una vite infissa nell’osso mascellare/mandibolare o nella radice del dente naturale, se ancora presente.
Quando abbiamo invece un’erosione dei denti oppure dei denti piuttosto piccoli, si ricorre alle faccette dentali, che vengono sovrapposte alla parte anteriore dei denti restituendo così un sorriso molto simile a quello naturale.

I canini

Per quanto riguarda i denti canini, la cui funzione sarebbe quella di “tenere” il cibo per sorreggerlo, quindi strapparlo (pensate ad un leone o una tigre che mangiano, e che li hanno molto più sviluppati di noi); le problematiche sono molto simili a quelle riguardanti i denti incisivi e questo vale anche per le tecniche di ricostruzione dentale, sia nel caso di un’erosione che qualora si presenti una frattura.

I premolari

I denti premolari sono una “via di mezzo” tra i denti anteriori e quelli posteriori; la funzione è simile a quella dei molari, ma sono più piccoli e pertanto non soffrono (o soffrono raramente) delle problematiche tipiche di questi ultimi, come la carie.
Generalmente le richieste di ricostruzione per questi denti vengono poste ai professionisti a causa di fratture o perdite complete dei denti; le soluzioni sono le stesse che vengono applicate per gli incisivi (ricostruzione in composito, capsule in ceramica ed impianti), escluse ovviamente le faccette dentali perché i denti premolari si vedono solo marginalmente.

I molari

Parlando di denti molari, sono quelli che possono avere meno problematiche di estetica, ma più problematiche di salute.
La loro funzione è quella della masticazione, ovvero dello sminuzzamento del cibo sfregando i molari posteriori su quelli inferiori. La loro struttura, però, li rende molto soggetti alla formazione della carie, quando dei microrganismi vanno ad instaurarsi all’interno dell’avvallamento che si trova al centro di questi denti.
Qualora si verifichi una carie, il dentista deve necessariamente agire per prima cosa togliendola, poi coprendo il foro causato dalla carie stessa in un’operazione di otturazione o intarsio, a seconda della gravità della situazione.
Infatti, quando la situazione è poco grave (i microrganismi che si sono stanziati nel dente lo hanno “scavato” poco) viene inserito nella cavità del materiale composito, di cui abbiamo parlato a proposito degli incisivi, che si indurisce impedendo alla carie di tornare per diversi anni. Le amalgame, quelle paste nere da otturazione brutte da vedere, invece non vengono praticamente più utilizzate.
Quando la situazione è più grave, invece, si ricorre all’intarsio, che è un frammento di ceramica costruito ad hoc per noi in laboratorio che viene inserito nella cavità. Questa tecnica è più costosa e si usa solo se i batteri hanno scavato talmente tanto da compromettere la fragilità stessa del dente. Il composito, in questi casi, sarebbe troppo fragile per poter reggere.
Ci sono poi situazioni in cui si ricorre all’uso delle capsule in ceramica, che ricoprono completamente il dente con un “dente finto” che protegge quello vero, sotto di esso. Di solito si mettono quando il molare è troppo compromesso, è fragile, e le altre tecniche non possono essere utilizzate.
Ultima possibilità è, poi, l’impianto dentale, ovvero un dente del tutto nuovo, artificiale (in ceramica) che ha sotto di esso una vite, la quale viene impiantata direttamente nell’osso. Questo tipo di ricostruzione è in assoluto la migliore e la più resistente, e si rende necessaria quando un molare manca completamente. Non si fa per una questione estetica, quanto per la funzionalità della nostra bocca: se mancassero troppi molari sarebbe impossibile masticare, e l’alternativa a questo tipo di intervento (che si usa quando di denti ne mancano molti) è la dentiera.

Piccolo appunto sul dente del giudizio: nonostante ad alcune persone non crei alcun tipo di problema, l’erompere in bocca dell’ultimo molare può essere molto doloroso. Considerando che abbiamo dodici molari, in tutto, se quattro di questi (i denti del giudizio, appunto) danno problemi è meglio toglierli senza ricostruirli. Non sono indispensabili per masticare, e creano soltanto problemi. Meglio concentrarci sulla salute degli altri molari, in questi casi.