Ricostruzione di un dente con il perno in fibra
Il sorriso è un po’ un biglietto da visita per una persona. Aiuta a rapportarsi con le altre persone sia in senso sociale che lavorativo, e avere dei problemi nel mostrarlo può essere psicologicamente denigrante per noi.
Fortunatamente, al giorno d’oggi, è possibile sottoporsi a degli interventi di ricostruzione dentale, che con varie metodiche permettono di tornare ad avere un’estetica simile a quella naturale quando i nostri denti hanno un problema di qualsiasi tipo.
Chiaramente, la complessità dell’intervento (e anche il costo) dipende dalla situazione di partenza: se ci siamo scheggiati l’angolo di un dente e dobbiamo ricostruirlo l’intervento è piuttosto semplice, mentre diventa più complesso quando il dente che sta sotto non è sano ma ha problemi e deve essere devitalizzato.
Un dente devitalizzato, infatti, è in pratica morto e anche se può rimanere in bocca non ha la capacità di rigenerarsi, e cambia colore con il tempo diventando scuro. Per questo è utile effettuare una ricostruzione, ovvero mettere una capsula in ceramica sopra al dente malato che permetta di ripristinare la forma e il colore originale del dente.
Su un dente devitalizzato, tuttavia, la ceramica non basta perché c’è bisogno di qualcosa che conferisca una certa tenuta al dente stesso: è in questi casi che vengono utilizzati i perni da ricostruzione, che ad oggi sono realizzati in fibra di vetro.
I perni in fibra
La ricostruzione tramite l’utilizzo di perni è, in pratica, una variante della ricostruzione in ceramica.
Il perno in fibra è un vero e proprio chiodo, che a differenza dei “normali” perni da ricostruzione non viene infisso direttamente nell’osso, ma all’interno della radice del dente rimasto in bocca.
Un dente, infatti, è in un grande cono, chiuso in alto: la parte di rivestimento è lo smalto, che è duro, mentre l’interno è la dentina, nella quale passano i vasi sanguigni e i nervi. Se la dentina venisse toccata perché lo smalto si rompe sentiremmo ovviamente dolore, e per questo motivo non si utilizzano i perni dentali nel caso in cui il dente fosse ancora vivo.
Quando il dente è devitalizzato, invece, possiamo inserire anche un ago direttamente all’interno e non sentiremo mai nulla perché i nervi, che trasmettono le sensazioni di dolore, sono stati “neutralizzati” dal dentista. Pertanto la ricostruzione, anche se detto così potrebbe sembrare dolorosissima, viene effettuata generalmente senza anestesia.
Il perno viene creato in un laboratorio odontotecnico specializzato sulla base del dente in cui verrà inserito; questo perché deve aderire molto intimamente all’interno del dente per il rischio che possa fuoriuscire, quindi saranno necessarie almeno due sedute per poterlo impiantare.
La prima seduta serve a fare una radiografia del nostro dente da utilizzare come traccia, mentre la seconda serve ad impiantare il perno. Ovviamente nel corso di queste due sedute verrà effettuato anche un calco della nostra bocca, in modo che il laboratorio possa costruire un dente apposito in porcellana che sarà poi impiantato sopra al perno dal dentista.
Il materiale, ovvero la fibra di vetro o di quarzo, è molto sottile e permette di aderire anche in punti dove lo spazio è poco.
I perni metallici sono più grandi di quelli in vetro e rischierebbero di rompere le parti del dente a cui, invece, dovrebbero ancorarsi; per questo vengono utilizzati solo per essere infissi nell’osso mascellare o mandibolare (non nel dente, quindi). I perni in fibra si usano invece per i denti devitalizzati, e nel paragrafo successivo vedremo come.
L’impianto del perno in fibra
L’operazione di ricostruzione vera e propria inizia dopo che il dente è stato devitalizzato, e quando il dentista ha a disposizione dal laboratorio sia il perno che il dente in ceramica (ceramica e lega di zirconio, generalmente, perché il colore risulterà più naturale).
Per prima cosa, il perno viene inserito all’interno del dente, o meglio della dentina o polpa (la parte interna) del dente. Come già detto non ci sarà dolore perché il dente è devitalizzato, e questa operazione non viene effettuata su un dente sano (su cui, invece, la ceramica viene “incollata”).
Una volta che il perno è stato infisso fino alla radice farà forza sulla parte interna del dente, che a sua volta rimane attaccata alla gengiva tramite un piccolo legamento. In questo modo si fornisce una resistenza ulteriore al moncone di dente rimasto in bocca, che sarà così resistente abbastanza da sorreggere la capsula in ceramica che lo sovrasterà. Il funzionamento è un po’ lo stesso di una frattura ossea, nei casi in cui vengono inseriti bande di metallo all’interno dell’osso. Rafforzandolo internamente aumenta la resistenza generale dell’osso stesso. Il perno fa, in pratica, la stessa cosa e non serve quindi a sorreggere la capsula come fosse il gambo di un fungo, ma a conferire al dente la resistenza necessaria a sorreggere la capsula. È una differenza sottile, ma c’è.
Comunque, una volta che il dentista avrà impiantato il perno all’interno del dente, verrà la volta di inserire la capsula in ceramica. Anche questa sarà stata creata appositamente sul calco della nostra bocca, in modo da essere perfetta sia come dimensioni, sia come colore, per essere inserita nel punto dove verrà infissa.
Sopra al dente, prima di inserire la capsula, verrà inserita una sostanza cementante che servirà a legare indissolubilmente la capsula e il dente sottostante. Dente che sarà comunque morto e avrà un colore diverso dagli altri ma grazie alla resistenza superiore fornita dal perno riuscirà a sorreggere la ceramica. Se il moncone del dente devitalizzato è troppo grande per poter inserire la capsula, il dentista potrebbe limarlo per ridurne le dimensioni prima di procedere con l’inserimento.
A questo punto verrà inserita la capsula che, dopo l’inserimento, aderirà al dente grazie alla sostanza di cui abbiamo appena parlato che va a riempire gli spazi morti inserendosi nei micropori normalmente presenti sia sulla superficie del dente che sulla superficie della ceramica.
Il risultato sarà che, a partire da un dente devitalizzato, otterremo una situazione estetica del tutto indistinguibile dall’esterno rispetto agli altri denti; dal punto di vista funzionale, la nuova resistenza donata al dente dal perno e la resistenza intrinseca della ceramica porteranno ad un risultato che sarà molto durevole negli anni a venire.