Quanto dura la ricostruzione dei denti?

Gli interventi di ricostruzione dentale sono di diversa entità: si va da interventi molto semplici e veloci come le otturazioni a quelli complessi come le ricostruzioni vere e proprie. Al di là dei costi, un fattore molto variabile per quanto riguarda questi interventi di ricostruzione dei denti è la durata, nel tempo, dei denti ricostruiti.

Naturalmente non esiste una durata standard, perché in primo luogo questo dipende dal tipo di intervento che facciamo (un dente avvitato nella gengiva dura chiaramente di più di una faccetta dentale “semplicemente” incollata su un nostro dente) ma anche dall’utilizzo dei denti: se mastichiamo cibi molto duri, rosicchiamo ossa, beviamo spesso bibite acide (aranciata, limonata) che sono corrosive per i nostri denti la durata diminuirà notevolmente.
Quando un dente ricostruito o parte di esso cade non c’è altra soluzione che una nuova ricostruzione, quindi è nostra premura fare attenzione in modo che i denti ricostruiti durino quanto più a lungo possibile.

Per prima cosa parliamo della ricostruzione in composito: in questo tipo di operazione, si inserisce del materiale composito sul dente fratturato o da otturare, che non viene incollato, ma sfrutta la capacità di espansione del composito nei micropori naturalmente presenti nel dente.
La struttura della resina composita è molto stabile, e considerando l’utilizzo normale dei denti ha una media di cinque anni di durata, anche se dipende da quanta è la parte di dente mancante (più piccola è, più durerà la ricostruzione); se si parla di un’otturazione, in cui il composito viene inserito in un foro già presente nel dente, la durata media è di qualche anno in più, circa sette anni. Ovviamente i numeri sono molto indicativi.

Se abbiamo i denti incisivi rovinati ma vitali, i dentisti possono proporci di incollare sopra di essi delle faccette dentali. Sono solo le parti anteriori dei denti, e sono in porcellana. Vengono incollati al dente naturale, che è quello che conferisce resistenza. La durata media va dai cinque ai dieci anni, e anche in questo caso dipende da molti fattori. Comunque non sono eterne, perché alla fine sono incollate solo su un lato del dente.

Ci sono poi le capsule, o corone, in porcellana. La loro situazione è simile alle faccette, con la differenza che ricoprono completamente il dente che si trova sotto di loro, e che inoltre è devitalizzato. La forza che viene messa sul dente masticando, quindi, alla fine appoggia su un dente a tutti gli effetti morto. Per questo motivo la durata media va dai dieci ai quindici anni, e ci sono due possibilità dopo un po’ di tempo dall’installazione: che la capsula si stacchi o che cada direttamente insieme al dente, e si renderà quindi necessaria una ricostruzione di tipo diverso, un impianto.

L’impianto è l’infissione in bocca di un dente completamente artificiale. Il dente vero e proprio è in ceramica mentre la vite, che sostituisce la radice, è in metallo e viene impiantata nell’osso gengivale. Questo tipo di intervento durerà probabilmente per tutta la vita, perché è impossibile che possa fuoriuscire dall’osso, salvo ovviamente malattie ossee della gengiva che ne indeboliscano la struttura.

Ultimo caso che prendiamo in considerazione è il ponte: è un dente o una fila di denti in porcellana senza radice, che si “agganciano” ai denti adiacenti. La durata dipende in questo caso dallo stato dei denti adiacenti, su cui la forza viene scaricata. Se sono impiantati un ponte può durare anche tutta la vita, proprio come i denti a cui si aggancia; se sono naturali, la continua forza di “scarico” del ponte li usurerà più del normale, per una durata media che va dagli otto ai dieci anni.