La ricostruzione dentale senza capsula

Nel corso degli anni, con l’allungamento della vita media delle persone e con un’attenzione sempre maggiore alla propria salute, si sono sviluppate molte metodiche che consentono di prendersi cura del proprio corpo.
E parte molto importante per noi sono i denti, che quando subiscono un trauma di qualche tipo, generalmente una frattura, devono essere ricostruiti per una questione estetica; è brutto sorridere e mostrare un buco nella nostra bocca a causa di un dente che manca anche solo in parte.
Uno degli interventi di ricostruzione dentale più famoso e conosciuto è quello che si basa sull’utilizzo delle capsule dentali, ovvero dei veri e propri denti artificiali, cavi all’interno, che vanno a ricoprire i denti ancora presenti nella nostra bocca.
Chiaramente il dente che rimane sotto sarà non sarà più utilizzato come dovrebbe, e tenderà pian piano a “morire”, così che se la capsula dovesse staccarsi, dopo qualche anno dall’intervento, dovremmo necessariamente affrontare una nuova ricostruzione dentale.

La ricostruzione dentale senza capsula

Fortunatamente, per chi non vuole per qualsiasi motivo inserire nella propria bocca una capsula dentale sono disponibili delle soluzioni alternative.
Partiamo però dal presupposto che l’ultima parola su questo argomento è quella del dentista, che valuterà la condizione della nostra bocca prima di decidere quale intervento affrontare; se valuterà che l’unica opzione disponibile per il nostro caso (ogni problema è unico e personale) è proprio quello della ricostruzione con capsula, c’è poco da fare; fortunatamente nella maggior parte dei casi sono disponibili più soluzioni, e spesso sono proprio i dentisti a chiederci di sceglierne una in base alla nostra disponibilità (anche economica).
Una delle ricostruzioni più frequentemente utilizzate è la ricostruzione in composito: si basa sull’utilizzo di un materiale che viene inserito sul dente e va a sostituire la parte di dente che manca. È ottimo per i piccoli interventi, ovvero quelli in cui a mancare è una piccola parte del dente, ma poiché si sorregge sul moncone ancora presente in bocca, è tanto meno resistente quanto maggiore è la parte di dente che manca. Se la parte da ricostruire è troppo grande, il composito non può essere utilizzato perché non ha la resistenza necessaria a rimanere in bocca.
Nel caso volessimo trovare un’altra soluzione alternativa alla capsula in ceramica dobbiamo invece affidarci all’impianto: in pratica, dobbiamo optare per l’estrazione nuda e cruda del dente che abbiamo, che sarà sostituito da un dente completamente artificiale.
Questa soluzione è sconsigliata nel caso in cui il nostro dente sia ancora vitale, perché nessun impianto artificiale avrebbe mai la tenuta del dente naturale, ma è una strada che possiamo intraprendere se il dente, per problemi vari, è stato devitalizzato dal dentista. In questo caso possiamo richiedere che venga estratto e che venga inserito un dente artificiale, soluzione comunque molto più costosa ed invasiva rispetto all’inserimento di una capsula in bocca.

Concludendo, possiamo dire che la ricostruzione con capsula è uni degli interventi più sicuri e meno dispendiosi quando abbiamo una situazione abbastanza grave in bocca, ma le possibilità alternative ci sono: la tecnica migliore è quella di parlare con un dentista dei nostri problemi e spiegare perché non vogliamo la capsula. Sarà lui a spiegarci i pro e i contro della stessa in relazione alla nostra situazione.