Ricostruzione dentale con laser ad erbio
Come tutti i campi medici, anche l’odontoiatria va avanti e con gli anni si affinano le metodiche con cui il dentista lavora sui nostri denti. Una delle introduzioni più recenti (è sul mercato da una decina d’anni, ma non tutti gli studi ne hanno acquistato subito uno) è il laser odontotecnico.
Laser è una parola che potrebbe far paura, detta così, ma in realtà si tratta di una tecnica molto promettente utilizzabile anche in ricostruzione dentale, specialmente nel corso della preparazione dell’intervento vero e proprio.
Il fatto principale che, probabilmente, porterà all’introduzione dei laser nella maggior parte degli studi è il fatto che può sostituire a pieno il trapano del dentista, strumento per molti così spaventoso tanto da aver dato il nome ad una patologia, l’odontofobia, letteralmente la paura del dentista.
Il laser ad erbio
Il laser è una luce molto, molto concentrata. Il laser per uso odontoiatrico è il laser ad erbio, che si chiama così per il materiale con cui è composto, ed ha la caratteristica di produrre una luce ad una lunghezza d’onda ben definita.
Questa lunghezza è in grado di reagire in modo ottimale con l’acqua riscaldandola notevolmente, un po’ come succede con il forno a microonde (solo che funziona su un’area di pochi millimetri quadrati). Tanta più acqua ha il tessuto irradiato dalla luce, tanto più si riscalderà, e viceversa.
Avete mai provato a mettere nel microonde una tazza piena d’acqua? Accendendolo, l’acqua scalderà fino ad evaporare, ma la porcellana della tazza rimane sempre fredda. Questo è ciò che fa il laser ad erbio nella nostra bocca, ma se il nostro dente è la tazza, a fare la parte dell’acqua c’è la carie, infezione degli “avvallamenti” dei denti premolari e molari.
Il trapano del dentista è uno strumento che fa paura per il suo rumore, ma che in un certo modo erode anche il dente: non è un trapano come quello che usiamo per i muri, ovviamente, ma una spazzola molto potente che riesce a far fuoriuscire l’infezione da carie anche dagli anfratti dentali ed aspirarla.
Il laser fa praticamente la stessa cosa, ma siccome agisce bene sulla carie ma molto male sullo smalto del dente, questo rimarrà praticamente intatto, consentendo un’altissima qualità della pulizia nell’interno del dente ma senza alcun danno.
Un dente sano è ideale, poi, per effettuare una ricostruzione, che può essere un’otturazione con composito (materiale inserito sul momento che va a colmare il foro lasciato dalla carie) oppure un intarsio (un tassello di dente appositamente creato in laboratorio ed inserito nell’incavo dal dentista).
Insomma, non dobbiamo avere alcuna paura a sottoporci ad una ricostruzione dentale con laser, anzi se avete paura del dentista è proprio la soluzione che fa per voi perché non sentirete alcun rumore durante l’intervento, né dolore.
Tuttavia il laser non può essere utilizzato nella ricostruzione in sé e nemmeno nella rimozione di otturazioni in amalgama, visto che non sono tessuti vivi come la carie (che è un insieme di microrganismi vivi); in questi casi, quindi, il dentista dovrà comunque ricorrere a rimedi più tradizionali. Purtroppo anche la tecnologia, come tutte le cose, ha i suoi limiti.