Ricostruzione ossea dei denti

La ricostruzione dentale è una tecnica (o, meglio, un insieme di tecniche) che serve a ricostruire una parte di dente o un intero dente che, per qualche motivo, si è rotto o è stato estratto dalla nostra bocca.
Tuttavia i denti, sebbene molto evidenti, non sono organi a sé stanti ma sono in diretta comunicazione con il resto dell’organismo in quanto sono infissi nella gengiva: la gengiva, a sua volta, è costituita fondamentalmente da un osso, che può essere mascellare o mandibolare a seconda se sia quello superiore o quello inferiore, e una mucosa, che è di colore rosa e che ricopre l’osso (è quella che vediamo anche quando sorridiamo, intorno ai denti). I denti, in pratica, non toccano direttamente l’osso ma ne sono separati proprio dalla mucosa.

Per effettuare qualunque tipo di ricostruzione dentale bisogna partire da un presupposto: l’osso che sta sotto deve essere sano. Un osso malato o mancante porterebbe nel giro di poco tempo alla caduta del dente che si ancora ad esso, che sia naturale o ricostruito.
Ci sono dei casi, infatti, in cui l’osso si è rotto, o si è ristretto magari proprio perché è mancato a lungo il dente che doveva essere fissato a quella parte ossea, o ancora ha subito un infezione. In questi casi, prima di procedere con la ricostruzione dentale c’è bisogno di una ricostruzione ossea della bocca, per poi procedere con il nuovo impianto del dente o dei denti.

Fortunatamente al giorno d’oggi è possibile affrontare anche delle ricostruzioni ossee grazie a materiali sintetici che non sono, di per sé, osso, ma che ne vanno a stimolare la rigenerazione. Un osso, infatti ha la capacità di rigenerarsi spontaneamente (pensiamo ad una frattura, nel corso della quale i dottori ci tengono fermo l’osso, che però si rigenera da solo).
Le ossa della bocca, tuttavia, non lo fanno di norma perché la mucosa gengivale è molto più veloce di loro a crescere, e andrebbe ad occupare lo spazio che dovrebbe essere occupato dall’osso, molto più lento.

Grazie ai nuovi materiali di sintesi, invece, potremo avere una rigenerazione perfetta in soli pochi mesi dal primo intervento: in pratica, si vanno a mettere nella cavità che si è venuta a creare degli elementi minerali oppure delle fibre collagene (che sono la struttura base dell’osso) prelevate dagli animali e purificate.
Queste vengono inserite, quindi ricoperte con una membrana protettiva che avrà lo scopo di proteggere la cavità da eventuali infezioni, ma anche quello di evitare la crescita troppo pronunciata della mucosa.
In questo modo potremo aspettare il tempo necessario, senza troppa sensazione di fastidio e seguendo semplici regole (attenzione all’alimentazione, non fumare e così via) ed avremo un osso nuovo, del tutto identico a quello che avevamo prima perché non è nulla di artificiale, ma osso prodotto dal nostro organismo; il materiale inserito dal dentista serve a dare semplicemente una “spinta” al naturale processo di rigenerazione.
Una volta che il dentista, a partire dalla radiografia, stabilirà che la rigenerazione è completa, potrà essere eseguita la ricostruzione come di consueto, molto probabilmente con un impianto osseo (con una vite infissa nell’osso) perché del dente precedente non ci sarà stata, ovviamente, alcuna traccia nella nostra bocca prima dell’intervento di ricostruzione ossea.