Impianto dentale: ricostruzione del dente con la vite

Quando per vari motivi viene a mancare un dente, o più denti, possiamo avere dei problemi sia di tipo estetico che di tipo funzionale nella nostra bocca.
Per questo possiamo pensare di effettuare un intervento di ricostruzione dentale, in cui un dentista va a ricostruire parte del dente, se un’altra parte è ancora nella nostra bocca, oppure va ad inserire un dente completamente nuovo, se quello naturale è stato estratto o è caduto.

Una delle più famose (e temute) ricostruzioni dentali è la ricostruzione del dente con la vite, che in gergo si chiama impianto dentale.
Questa operazione chirurgica va ad impiantare un dente completamente creato in laboratorio nella nostra bocca; si utilizza solamente nel caso in cui non abbiamo più il nostro dente completamente ma garantisce una tenuta che durerà per molti anni, complicazioni a parte.

La ricostruzione con vite: come funziona

Il funzionamento dell’impianto dentale è abbastanza semplice da capire, e non è particolarmente doloroso anche grazie all’anestesia che viene effettuata all’inizio dell’intervento. Ad operazione conclusa, sarà come avere in bocca un dente del tutto naturale e la vite non ci darà alcun fastidio, quindi possiamo mettere da parte tutti i timori che possiamo avere.

La prima cosa che il dentista andrà a fare, se ancora presente, è rimuovere il vecchio dente. Questo può essere fatto in una seduta a parte oppure nella stessa in cui viene inserito l’impianto.
A questo punto entra in gioco la famosa vite. È una vite in titanio, molto simile a quelle che utilizziamo per il bricolage ma con una differenza: è cava all’interno, dove andrà ad inserirsi un’altra vite, quella con il dente ancorato su di essa.
La vite verrà quindi inserita all’interno dell’osso, dove deve rimanere per qualche giorno così da integrarsi con il nostro corpo e vedere se eventualmente ci fosse un rigetto, ovvero una forte reazione infiammatoria, intorno alla stessa (essendo un materiale estraneo che viene inserito nell’organismo c’è sempre questa possibilità).
A questo punto il dentista effettuerà un calco della nostra bocca, che comprenderà anche la vite cava che è già stata inserita; il calco verrà inviato al laboratorio odontotecnico dove verrà costruito in ceramica un dente adatto sia alla nostra bocca, sia alla vite che abbiamo già in bocca.
A questo punto dovremo tornare dal dentista, una volta che il laboratorio avrà inviato il nuovo dente con sotto una vite, da avvitare nel cavo della vite che abbiamo già in bocca, e sarà lui ad avvitarlo sulla vite che aveva inserito in precedenza (incollando le due viti tra loro con una sostanza cementante, così che il dente non inizi a ruotare tipo carillon). A questo punto l’intervento sarà concluso, e noi non sentiremo in bocca il sapore del metallo ma solo quello di un nuovo dente, che si integra con tutti gli altri.

I vantaggi dell’impianto

L’impianto, rispetto ad altri interventi come il ponte, è sicuramente più invasivo ma ha anche i suoi vantaggi: stimola l’osso della gengiva, che senza dente tenderebbe a ritirarsi cambiando la forma del nostro viso; è molto stabile, e non si muoverà, né cadrà, per moltissimi anni; salvaguarda i denti vicini, che non saranno intaccati minimamente da un impianto, a differenza di un ponte che invece si ancora ad essi.
Gli svantaggi sono pochi, e a parte i costi ci sono unicamente la possibilità del rigetto, di cui parlavamo prima, o un errore di impianto da parte del dentista stesso.