Ricostruzione dei denti cariati

Tra le patologie dentali più frequenti, più conosciute ma anche più dolorose, se non curate tempestivamente, troviamo sicuramente la carie dentale.
Si tratta di una malattia dovuta ad un’infezione, che può interessare vari denti della nostra bocca e che deve essere risolta il prima possibile affidandoci ad un medico odontoiatra. Tuttavia la soluzione del problema imminente non è la soluzione definitiva del problema, perché la carie può tornare: per questo motivo, dopo la cura e la pulizia del dente, c’è bisogno di un qualche tipo di ricostruzione, che può andare dalla più semplice alla più complessa.
In questa pagina faremo luce sui tipi di ricostruzione che possono interessare chi soffre di questo tipo di patologia, a cui nessuno è completamente immune.

La carie dentale: che cos’è

La bocca è uno degli organi più sporchi del nostro organismo. Da essa entrano nel nostro organismo batteri di qualsiasi tipo, sia attraverso l’attività respiratoria, sia attraverso il cibo. Sono microrganismi tendenzialmente innocui, che attraverso la deglutizione a cose normali vengono distrutti dai succhi gastrici una volta arrivati nello stomaco.
Tuttavia se questi batteri trovano un posto caldo e accogliente nella nostra bocca, perché invece di proseguire verso morte certa non stabilirsi lì e “metter su famiglia”?
Il posticino caldo e accogliente è l’avvallamento presente nei denti più grandi che abbiamo, i molari. Con una corretta pulizia dentale difficilmente i batteri riescono a resistere in questa cavità, ma se ci spazzoliamo i denti solo davanti, questi potrebbero iniziare a riprodursi.
Se poi aggiungiamo un consumo molto intenso di dolciumi, contenenti zucchero (che è in pratica l’unica cosa di cui possono nutrirsi) questi avranno un posto comodo e tutto il nutrimento di cui hanno bisogno, pertanto inizieranno a moltiplicarsi.
La riproduzione e il numero sempre crescente di essi fa sì che il dente venga eroso dall’interno, fin quando i batteri perforeranno lo smalto del dente (che è la parte superficiale, quella più dura) causando anche dolore.
È a questo punto che, generalmente, ci rivolgiamo al dentista, che agirà in due modi diversi: per prima cosa pulirà il nostro dente, togliendo tutti i batteri e i loro residui (ovvero la carie); per seconda cosa effettuerà una ricostruzione così da andare a ricoprire il foro che si è venuto a creare, impedendo così che possa riempirsi nuovamente di batteri.

L’otturazione

L’otturazione è uno dei più semplici tipi di ricostruzione dentale, in cui il dentista farà proprio quello che abbiamo appena detto: riempirà il foro che è venuto a crearsi con la carie.
L’otturazione può avvenire con due metodiche diverse: la prima è l’otturazione del dente utilizzando l’amalgama, la seconda utilizzando il composito.
Il primo materiale ad oggi non è praticamente più utilizzato. Si tratta di quella pasta di color grigio-nerastra che vedevamo nei denti una decina di anni fa, ma a parte il fatto che è brutta da vedere è stato stabilito che è tossica per l’organismo perché contiene mercurio, quindi è stata progressivamente abbandonata.
Il composito, invece, è il materiale ad oggi più utilizzato: è di colore bianco proprio come il nostro dente, viene modellato direttamente dal dentista, quindi viene indurito e si lega indissolubilmente al dente senza staccarsi per diversi anni. Il composito viene inserito nella cavità che si è venuta a creare, quindi i microrganismi non potranno stabilirsi lì dentro di nuovo. Per diversi anni potremo stare tranquilli che in quel dente non avremo una recidiva della carie.

L’intarsio

Una delle più comuni tecniche di ricostruzioni dei denti cariati è l’intarsio. Questa metodica è simile all’otturazione, ma prevede non l’inserimento di una pasta che si indurisce sul momento, bensì di un pezzo di dente artificiale che viene creato appositamente per noi in laboratorio.
Il prezzo è ovviamente maggiore rispetto all’otturazione, ma anche la sua resistenza sarà molto più alta.
L’intarsio si utilizza quando, per vari motivi, il foro creato dalla carie è troppo grande. Infatti il composito si può utilizzare quando il foro è piccolo e semplice da riempire; se, però, la carie ha fatto troppi danni e le pareti del dente sono diventate così fragili da rischiare la scheggiatura, si inserisce un tassello di ceramica in modo da conferire più resistenza al dente stesso. Il tassello, ovviamente, tapperà il buco creato dalla carie escludendo la possibilità che possa tornare in quel dente.

La capsula in ceramica

Un’altra possibilità per effettuare la ricostruzione di un dente nero, altro nome con cui è conosciuta la carie, è quella di inserire sul dente una capsula in ceramica.
Questa tecnica si usa generalmente quando il danno creato dalla carie è così grande da mettere il dente a rischio di caduta, e la radice del dente a rischio di infezione, per cui il dentista lo devitalizza, facendolo morire. Il dente è così non più vitale, ma non viene estratto.
Una volta devitalizzato viene creata in laboratorio una capsula, o corona, in ceramica, che ricalca la forma originale del dente e che il dentista andrà ad inserire sopra a quello originale coprendolo completamente.
In questo modo avremo un dente del tutto nuovo, anche se artificiale, in cui la carie molto difficilmente potrà stabilirsi; al tempo stesso, la capsula protegge il nostro dente sottostante, evitando che possa scheggiarsi o rompersi.

L’impianto

Difficilmente si ricorre a questa tecnica estrema per ricostruire un dente, perché difficilmente le condizioni sono così gravi: in ogni caso, se la compromissione dovuta alla carie fosse così grave da non poter agire in altro modo (magari anche per altri problemi concomitanti) il dente viene estratto completamente.
A questo punto, per avere un nuovo dente, l’unica soluzione sarà quella di impiantarne uno completamente creato in laboratorio, che avrà sotto una vite e sopra un dente in ceramica. La vite sarà inserita direttamente nell’osso della mascella o della mandibola, e lì rimarrà impiantato per molti anni.
Chiaramente si tratta di una soluzione estrema e praticamente mai utilizzata per una carie: comunque è bene sapere che si tratta di una delle tante soluzioni di ricostruzione dentale utile per risolvere un problema che, se non curato o prevenuto, può creare danni anche molto importanti ai nostri denti.